L'elemento di serraggio come sinonimo di unione ed indicatore di affidabilitÃ

Le caratteristiche delle viti metalliche e le loro specifiche nei riguardi di materiali quali legni teneri o truciolati
Che cosa si intende per minuterie metalliche?
Con minuterie metalliche intendiamo tutti gli elementi torniti complessi di piccole dimensioni che necessitano di un alto grado di precisione e cura dei particolari. Nella maggior parte dei casi questi elementi vengono prodotti in acciaio, ottone o altra leghe, tramite delle tipiche lavorazione meccanica come la tornitura o la fresatura di questi materiali metallici. Le moderne tecnologie hanno permesso a queste iniziali tecniche di progredire ed affinarsi, arrivando ad ottenere altissimi livelli di finitura di tali elementi e incrementando contemporaneamente la qualità, la quantità e la velocità di produzione. In particolare, la qualità delle minuterie costituisce una caratteristica essenziale al fine di garantire l’affidabilità consentendo il perfetto funzionamento dell’elemento.
L’elemento invisibile ma essenziale
Le viti possono rappresentare un perfetto esempio in termini di minuteria metallica. Degli elementi tanto piccolo quanto sottovalutati, le viti fungono da elemento di congiunzione in qualsiasi complemento d’arredo, mantenendo unite due o più parti al fine di favorire la loro stabilità e solidità. Non dovrebbero quindi essere trascurate quando si considera la qualità e la durevolezza di un qualsiasi elemento che necessiti della loro funzione. Né tanto meno si dovrebbe pensare che “una vite vale l’altra”. Come in un pub in cui ogni birra viene servita col suo apposito bicchiere, ogni vite viene creata con delle specificità così da permettere la migliore tenuta su differenti tipologie di materiale in cui si vede inserita. È quindi importante conoscere tali caratteristiche per poter garantire il migliore risultato con il minore sforzo. Sì, perché quando si parla di questi elementi non bisogna trascurare il fatto che debbano essere inseriti manualmente o tramite l’aiuto di strumenti automatizzati, che ad ogni modo necessitano attenzione al fine di non andare ad intaccare l’integralità delle due parti che si vogliono unire.Viti per truciolare per combattere la rottura del legno

Uno dei problemi che si riscontrano maggiormente a seguito della scelta sbagliata delle viti è quello della rottura del materiale su cui vengono inserite. Questo capita per la maggior parte quando ci si trova di fronte ad un elemento come un pannello truciolare, un legno molto tenero o un compensato. Durante la fase di avvitamento può infatti capitare di spanare la vite all’interno del materiale, ovvero avendo superato la massima tenuta del legno, vederlo cedere con conseguente perdita di grip da parte della vite. Il risultato sarà quello di avere una vite che non garantisca più una tenuta affidabile, tanto che a volte si avrà la necessità di sostituirla con una di diametro più grande per garantire la tenuta di cui si necessita. Entrano qui in gioco le viti per truciolare, studiate appositamente per evitare lo spanamento in fase di serraggio su materiali a bassa densità o con spessori ridotti.
Quali sono le caratteristiche che le rendono ottimali per i materiali teneri?
- la filettatura asimmetrica a passo stretto che permette di esercitare una forte tenuta allo strappo anche durante gli avvitamenti in spessori sottili
- la punta con controfilettatura che permette una deformazione graduale del materiale che evita fenditure ed il danneggiamento dello strato laminato che funge da finitura
La scelta di viti per truciolare garantisce quindi stabilità ogni qualvolta si vogliano assemblare complementi d’arredo quali armadi, ante o altro.
Uno sguardo tecnico nel modo degli elementi di serraggio
Quali sono i processi che conferiscono alle viti le differenti caratteristiche che poi le differenziano le une dalle altre?Vediamo due processi principali a tale proposito:
* il trattamento termico di carbonitrurazione
* il trattamento galvanico
Il primo è un processo termochimico che ha lo scopo di conferire alle viti le caratteristiche di durezza e tenacità di cui necessitano per perforare i vari materiali. Si svolge in due parti, rispettivamente la carbonitrurazione che implica la diffusione contestuale di carbonio e azoto sulla superficie del componente e la tempra in cui la vite viene raffreddata bruscamente ottenendo così un aumento della tenacità e della resilienza del metallo. Tale processo permette di ottenere una superficie durissima che resista ad un’elevata torsione, rendendola in grado di creare le filettature anche all’interno dei materiali più duri.
Il secondo processo, il trattamento galvanico, ha invece lo scopo di proteggere le viti dalla corrosione e dalla ruggine migliorando l’elemento sia dal punto di vista tecnico sia da quello estetico. Anch’esso si divide in più fasi, rispettivamente la preparazione della superficie da trattare, la deposizione del rivestimento metallico ed il trattamento di finitura conclusivo al termine del quale l’elemento è risulta rinnovata sia nell’estetica che nella funzionalità.
Oltre il singolo elemento

Come ogni elemento strutturale infatti, anche la vite deve avere un’estetica congeniale alla sua utilità ma anche conforme al design dei complementi d’arredo su cui viene inserita. La fusione di tutte le parti permette di godere sia della funzionalità e della stabilità del prodotto montato sia del senso di unità derivante dalla perfetta commistione degli elementi di composizione. La vite si fa portavoce di bellezza e tale concezione si sposta addirittura al di fuori del suo più classico utilizzo. Diversi artisti contemporanei hanno deciso di sfruttare le sue forme e il messaggio di unione e stabilità che veicola, utilizzandola come elemento centrale all’interno delle proprie opere. Un esempio viene dall’artista Andrew Myers che nel corso della sua ricerca è approdato alla vite come migliore mezzo di comunicazione espressiva. Tramite l’inserimento di viti a diverse profondità su di un pannello, Andrew crea ciò che ama definire “sculture tradizionali”, andando a far affiorare tridimensionalmente volti e figure da quel semplice e singolo elemento metallico. È così che la più nascosta delle parti di un mobile diventa punto centrale di un’estetica che porta la vite ad essere unione tra più parti e contemporaneamente unione tra lo spettatore ed il mondo intimo ed emotivo dell’artista.