Perché usare l'illuminotecnica in tutti gli ambienti interni

Illuminazione della casa
  • data

    24.06.2019

  • autore

    Incoll

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Come sfruttare le potenzialità della luce così da migliorare gli spazi chiusi ed apportare benefici psico-fisici

Nella progettazione dell’illuminazione di un ambiente interno, che sia quello di un’abitazione o di un ufficio, bisogna tenere conto di tutto quello che fa capo ai principi fondamentali dell’illuminazione. Ciò da cui bisogna partire è necessariamente l’illuminotecnica, ovvero la disciplina tecnico-scientifica che si occupato di ciò che interessa l’illuminazione di spazi e ambienti, che siano interni o esterni, utilizzando fonti luminose sia naturali che artificiali. Tramite l'illuminotecnica si vanno a controllare la disposizione e le impostazioni di ogni luce, cosicché si possa avere da queste il massimo del beneficio senza che nulla venga lasciato al caso.
 

Illuminotecnica: la centralità della luce

Per parlare di illuminotecnica è importante prima di tutto parlare della luce e di che cosa essa sia. La luce è definita come quella parte di radiazioni elettromagnetiche comprese tra circa 400 e 800 nm, lo spettro visibile, percepibili dal nostro occhio e trasmesse al cervello sotto forma di sensazioni visive. Sulla retina dell’occhio sono poi presenti dei fotorecettori chiamati coni e bastoncelli, i primi preposti alla visione dei colori ed i secondi a quella in bianco e nero e agli stati in cui vi è scarsa luminosità. Nella retina si trovano anche delle cellule anch’esse fotosensibili chiamate gangliari. Il loro compito è quello di sopprimere la produzione di melatonina, ovvero l’ormone responsabile di un buon sonno notturno. Di giorno questo processo è indispensabile a rimanere svegli ed è in tale modo che la luce aiuta a regolare il ritmo cardiaco ed i cicli di sonno-veglia sani.
In che modo trarre beneficio dall’illuminazione
La luce ha quindi effetto su:
-     le funzioni visive
-     l’organismo
-     la percezione emotiva
si perché una diversa illuminazione può suscitare sensazioni di calore e rilassamento, come nei bar, o di freddo ed attenzione, come nei laboratori. L’unione di questi tre effetti genera quello che viene poi convoglia del Human Centric Lighting, il principio che esprime gli effetti positivi della luce e dell’illuminazione sulla salute, sul benessere e sull’attività delle persone, con effetti riscontrabili sia a breve termine che a lungo. Per questo motivo è fondamentale avere un progetto di illuminotecnica che risponda alle esigenze degli spazi per cui viene concepito, così da poter creare la migliore illuminazione per chiunque interagisca con questi ambienti. In tale modo si creeranno spazi che a seconda delle esigenze, potranno alleviare lo stress o aumentare la concentrazione.

I requisiti qualitativi nell’illuminotecnica

Addentrandoci ora all’interno dell’illuminotecnica vediamo come l'illuminazione abbiamo sempre fatto capo a dei requisiti qualitativi classici che con il passare del tempo si sono ampliati a nuove caratteristiche. Partiamo quindi con l’analizzare le prime e quindi più “tradizionali” caratteristiche.
Nella progettazione dei diversi punti di luce da inserire all’interno di un ambiente, è sempre stato necessario soddisfare il primo è più fondamentale parametro ovvero arrivare ad avere un sufficiente livello di illuminazione dello spazio. Sebbene possa risultare un requisito banale e scontato, molto spesso all’interno di uffici e attività commerciali si assiste all’installazione di impianti non sufficienti a fornire l’apporto di luce necessaria affinché ogni spazio possa essere ben visibile. Questa mancanza porta come conseguenza una difficoltà nel vivere questi spazi, andando ad affaticare gli occhi e concorrendo alla creazione di uno stato di malessere che necessariamente va ad incidere sulle prestazioni e sui livelli di produttività. È quindi fondamentale sfruttare le conoscenze di illuminotecnica per garantire un adeguato livello di illuminazione negli ambienti.


Brillantezza, abbagliamento e riflessioni nell’illuminotecnica

Possiamo poi raggruppare all’interno di un unico insieme altri tre requisiti che devono essere soddisfatti seguendo le nozioni di illuminotecnica ovvero:
-    limitazione dell’abbagliamento
-    assenza di riflessioni
-    brillantezze distribuite in maniera armoniosa
Teniamo congiunti questi tre fattori poiché è possibile farli derivare tutti e tre da problemi derivanti dall’abbagliamento, che può essere di natura diretta o riflessa. Nel primo caso l’abbagliamento diretto si verifica a causa di apparecchi d’illuminazione che non presentano una schermatura o a causa di superfici con forti brillanze. Il secondo caso si verifica invece in presenza di superfici riflettenti o di apparecchi e postazioni di lavoro mal posizionati. Gli effetti che derivano da questi abbagliamenti sono un notevole calo di concentrazione e aumento di stanchezza, con un incremento del margine dell’errore durante lo svolgimento delle proprie mansioni. Per valutare tali fenomeni si utilizza il metodo URG, in conformità con le normative sui luoghi di lavoro interni, che  possiamo poi tradurre anche per i diversi ambienti di casa. Connesso a questo insieme troviamo poi la necessità di una buona ombreggiatura, indispensabile per un’adeguata resa illuminotecnica


Illuminotecnica e colore

Gli ultimi due requisiti qualitativi classici che devono essere soddisfatti l’illuminazione sono una giusta colorazione in base all’ambiente in cui verranno installate le diverse luminarie e la non alterazione della resa cromatica di tutto quello che si trova all’interno dell’ambiente che presenta luci artificiali. Come precedentemente sottolineato, la luce è fondamentale per un appropriato funzionamento psicofisico ed è quindi importante che ognuno di questi requisiti venga considerato all’interno di una progettazione i luminarie.
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